Psicomagia

 Alejandro Jodorowsky

L'atto psicomagico è un'azione terapeutica.

"Nella psicoanalisi tradizionale non si fa altro che tentare di decifrare e interpretare con il linguaggio corrente i messaggi inviati dall'inconscio. Io agisco al contrario: invio messaggi all'inconscio utilizzando il linguaggio simbolico che gli è proprio. Nella psicomagia spetta all'inconscio decifrare l'informazione trasmessa dal cosciente.

In psicomagia bisogna imparare a parlare il linguaggio dell'inconscio per poi, coscientemente inviargli dei messaggi [...] E se ti rivolgi all'inconscio con il suo linguaggio ti risponderà subito.

Parlare in una forma così diretta all'inconscio significa esercitare su di esso una notevole pressione: si tratta di farlo ubbidire. I problemi che abbiamo sono quelli che desideriamo avere. Siamo legati alle nostre difficoltà.
Per risolvere un problema non basta identificarlo. Non serve a niente essere consapevoli se poi non si passa all'azione.

Ogni atto si prescrive "su misura", dopo un attento ascolto.

L'atto [psicomagico] ha una sua logica. Non si può prevedere la forma in cui si svilupperà, né quali saranno i suoi effetti. Ma se viene prescritto sulla base di una conoscenza approfondita del terreno, i suoi effetti, in qualunque direzione vadano, saranno positivi.

La psicomagia non pretende di essere una scienza, ma una forma d'arte applicata che possiede virtù terapeutiche.
Alejandro Jodorowsky, Psicomagia


"La Psicomagia è un contratto simbolico tra lo psicomago e il consultante. Perché funzioni, va applicata sempre in maniera precisa, senza saltare neppure un passo. Seppellire un oggetto, gettarlo in mare, nel fiume o bruciarlo è nella maggior parte dei casi di vitale importanza per chiudere con una metafora di riassorbimento o purificazione del dolore il ciclo mentale di cui eravamo intrappolati.
Quando si seppellisce qualcosa, la mente sa che l'oggetto, come simbolo, viene assorbito dalla terra e trasformato, e si congeda in questo modo dalla situazione: la terra corrisponde al ventre materno e alla tomba, che dà la vita e la assorbe. Si pianta qualcosa sulla sepoltura per mostrare una strada alla mente; ciò che duole si trasforma per alchimia in vita, profumando di sé il mondo, nella certezza che tutto ha un senso."
 Cristobal Jodorowsky, Il collare della tigre

pubblicato il 01/12/2010

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