San Giovanni, la notte più magica dell'anno: riti e usanze d'amore



Il 24 giugno è ovunque considerata la data più propizia ai matrimoni, sono moltissimi gli antichi “riti” di previsione sentimentale che le ragazze prive di fidanzato potranno provare a fare esattamente a mezzanotte.

Come versare un bianco d’uovo in un bicchiere ed esporlo sul davanzale della finestra; se, alla mattina, si troverà l’acqua ricoperta di bollicine, vorrà dire che entro poco troveranno un uomo bello, buono e ricco. Se non sarà cambiato nulla, bisognerà aspettare con pazienza il prossimo 24 giugno.

Se, invece, dopo aver raccolto un cardo e averlo bruciacchiato, lo si nasconderà in una fenditura del muro e la mattina lo si troverà verde e fresco come appena colto, vorrà dire che ci si innamorerà felicemente corrisposte entro l’anno.

Oppure, sempre a mezzanotte, prendere tre fave: ad una togliere completamente la buccia, ad una solo metà, la terza dovrà rimanere intatta. Dopo aver incartato le tre fave come caramelle, verranno poste sotto il cuscino e la mattina, se ne pescherà una a caso.
La fava con la buccia intera vuol dire “marito ricco”, con mezza buccia “abbastanza benestante”, senza buccia “povero in canna”.

In certe zone le fanciulle, prima di addormentarsi, pregano San Giovanni di far vedere loro in sogno il volto del futuro compagno; altri dicono che se una ragazza a mezzanotte si guarderà allo specchio, vedrà riflesso accanto al suo volto quello di lui.

(continua su San Giovanni: vi racconto riti e credenze della Notte più Magica dell'anno)

In questa notte, si vive un momento magico perché essa cade appunto nei giorni solstiziali quando il sole si sposa con la luna e dal suo sposalizio si riversano energie benefiche sulla terra e specialmente sulle erbe bagnate dalla rugiada che si trasforma in un farmaco potente a guarire ogni tipo di malattie cutanee.

Per San Giovanni si usa favorire gli incontri ed i fidanzamenti.

Di buon augurio si ritengono le infiorate fatte sui davanzali ed alle porte della casa dell'amata con rami, fiori e frutti.
Diversi comunque sono i rituali propiziatori ed anche quelli da cui trarre presagi.
Il più diffuso si fa con la chiara dell'uovo messa in una bottiglia d'acqua e lasciata tutta la notte fuori sul davanzale.
A seconda della forma che la chiara assume al mattino seguente, si cerca di pronosticare il futuro.

Se nel disegno per esempio si scorge una torre, è segno che si deve cambiar casa; se ci sono dei fiori, qualche positivo avvenimento fiorirà durante l'anno; le croci sono simbolo di morte; le spighe recano buone novità, due torri simboleggiano certezza assoluta di matrimonio.

Le ragazze, attraverso la forma approssimativa del disegno, cercano di indovinare la professione del futuro sposo: se l'albume ricorda la forma di una pecora lo sposo sarà un pastore; un incudine indica che sarà un fabbro, una penna o un libro che sarà un uomo colto, una barca di un marinaio, una zappa di un contadino ecc.
Sempre le giovani, la vigilia della festa prendono tre fave: una con la corteccia intera, una senza, la terza spezzata nella parte superiore.
La sera, coricandosi, le mettono sotto il cuscino.
Durante la notte devono prenderne una a caso: se prendono quella intera saranno ricche, se scelgono quella senza corteccia diventeranno o rimarranno povere, se invece colgono la fava spezzata non saranno né ricche né povere.

Altri, sempre per conoscere il futuro, bruciano la corolla di un cardo e la lasciano fuori tutta la notte.
Al mattino vanno poi a scrutarla: se si presenta di un colore rossastro è segno di buona fortuna, se invece appare nera è indizio di sicura sfortuna.

(da Notte di San Giovanni: riti e usanze)

pubblicato il 24/06/2014

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